Una appassionata e quanto mai lucida riflessione sulla deriva totalitaria e distopica che, favorita dalla cosiddetta e per certi versi provvidenziale “emergenza sanitaria”, sta letteralmente ridisegnando il panorama sociale e culturale del nostro martoriato paese.

Mai come in questo periodo storico si sta evidenziando l’assoluta necessità di rivedere alle fondamenta il nostro sistema educativo, attualmente orientato a modellare le persone come ingranaggi del Sistema piuttosto che come individui liberi e consapevoli del loro potenziale e di ciò che serve loro per esprimerlo al massimo.

Una civiltà fiorita sulle “Sette Grandi Isole del Mar d’Occidente”, oggi comunemente nota come “Atlantide”, sarebbe tragicamente scomparsa attorno al 9.600 a.C. a causa di un evento apocalittico che avrebbe fatto precipitare il mondo nella barbarie, determinando la fine di una precedente lunga linea evolutiva.

Le critiche alla validità della vivisezione sono antiche quasi quanto la vivisezione stessa, ma dove altro troviamo il ricorso alla pratica della tortura sistematica di animali se non in certi settori della magia nera e della stregoneria? Sviluppiamo dunque tutte le analogie per trarne delle possibili conclusioni.

Prosegue questa ricerca basata sull’assunto che molte civiltà del passato, e con esse la loro cultura, in taluni casi molto sviluppata, siano cadute nell’oblio storico-culturale, semplicemente perché “fastidiose” nella realizzazione di interessi politici e privati, legati a conquiste territoriali, dominazioni varie, e soprattutto potere gestito da svariate “gilde”.